La situazione attuale richiede che le aziende assumano un ruolo più responsabile e maggiormente attivo riguardo alla lotta ai cambiamenti climatici, vera e propria piaga della nostra epoca.
Le iniziative business per lo sviluppo sostenibile
Sempre più aziende mostrano di aver preso coscienza dei cambiamenti climatici e dei conseguenti rischi che questi farebbero correre al nostro pianeta. Pertanto, hanno manifestato la volontà di prendere concretamente delle contromisure. Una delle principali strade attualmente percorse è quella dello sviluppo sostenibile delle imprese. Molti gruppi e multinazionali stanno cercando di adottare delle best practice e promuovere l’adozione di tecniche green per ridurre il proprio impatto ambientale. Tra le iniziative più diffuse figura l’utilizzo di energia generata da fonti rinnovabili.
Da dove arrivano le maggiori emissioni di carbonio?
Un recente report evidenzia che nel giro di trent’anni, dal 1988 a oggi, solo 25, tra imprese private e statali, sono responsabili della metà di CO2 emessa nell’atmosfera e responsabile dei cambiamenti climatici. Nello specifico, dal 1988 ai giorni nostri, tali realtà hanno dato vita ad attività altamente inquinanti, producendo mille miliardi di tonnellate di carbonio. Se non cambieranno rotta, queste aziende porteranno il riscaldamento globale a +4 °C entro il 2100. Un dato incoraggiante, però, è che attualmente il 71% delle emissioni di carbonio viene prodotto solo da 100 aziende. I privati sono i principali responsabili dell’effetto serra, ma un quinto delle emissioni globali è legato a investimenti pubblici.
L’importanza dell’accordo di Parigi del 2015
A livello mondiale, è stato sottoscritto nel dicembre 2015 un provvedimento importante contro i cambiamenti climatici in corso, da ben 195 Paesi: parliamo della Conferenza sul clima di Parigi (COP21). La Conferenza si è preoccupata di definire un piano d’azione da un Oceano all’altro, volto a limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2ºC. Multinazionali, start up, ma anche enti governativi e istituzioni sono stati richiamati dall’accordo di Parigi a intensificare i loro sforzi e a sostenere le iniziative volte a ridurre le emissioni nocive nell’atmosfera, tra cui un maggior utilizzo di fotovoltaico industriale, ma anche eolico, idroelettrico e biomasse, ove possibile.