Quando si parla di energie rinnovabili, dobbiamo riflettere sul fatto che quelle di origine agricola sono considerate il segmento con maggiori prospettive di crescita. Il mercato dell’agroenergia appare dunque in sviluppo, e quindi controtendenza, rispetto alla maggior parte dei settori economici del nostro Paese. Ma vediamo verso quali direzioni è orientata attualmente la ricerca.
L’energia della biomassa: studi sulle alghe
Il mercato dell’agroenergia si fonda sullo sfruttamento sostenibile delle biomasse. Queste ultime comprendono soprattutto scarti agricoli, legname e rifiuti organici. Ma l’energia della biomassa può essere ricavata anche da altro. Un’università spagnola ha infatti messo a punto un impianto capace di sfruttare le alghe come biomassa pronta all’uso. L’Italia non sta a guardare. L’Istituto Spallanzani di Rivolta d’Adda, in provincia di Cremona, sta studiando un metodo per produrre micro-alghe al 100% italiane, certificandone qualità e provenienza. Possono essere fonti rinnovabili utili e proficue per generare energia pulita e per ottenere prodotti come cosmetici e mangimi agricoli in modo sostenibile.
L’energia verde e la situazione italiana
A livello nazionale e internazionale il mercato dell’agroenergia va inquadrato in un contesto più ampio legato allo sviluppo delle fonti rinnovabili e all’energia da esse prodotta. Esaminiamo per esempio il caso italiano. Nel 2016, nel nostro Paese, circa un terzo dei consumi elettrici totali è stato generato da rinnovabili, per un totale di quasi 106 TWh di energia verde. La quantità è pari ai consumi elettrici di cinque regioni grandi quanto il Lazio. Attraverso l’attività di oltre 700.000 impianti che sfruttano fonti rinnovabili, l’Italia ha raggiunto e superato il target europeo fino al 2020, coprendo il 17,6% dei consumi finali lordi nell’elettricità, nell’energia termica e nei trasporti.
I biocombustibili cosa sono?
Quando si parla di mercato dell’agroenergia, come abbiamo visto si fa riferimento soprattutto alle biomasse, insieme a fonti più innovative come le alghe. In tale ambito non è inusuale ascoltare qualche riferimento ai biocombustibili, ma cosa sono? Si tratta di carburanti derivati da elementi vegetali come le piante. Fonti possibili possono essere soia, mais, grano e barbabietola da zucchero, solo per citare qualche esempio. Dai biocombustibili derivano emissioni di CO2 carbon neutral durante la combustione. Su scala mondiale i Paesi che hanno contribuito maggiormente alla loro crescita fino a oggi sono Stati Uniti, Brasile, Francia, Svezia e Germania.